it
  • EN
  • IT
  • DE
  • FR
  • ES
Cerca prodotto

Le Méridien Casablanca

Progetto: Le Méridien Casablanca Tipologia: Hotel e b&b’s Location: Casablanca (Morocco) In collaborazione con: Project of Studio Marco Piva Collezione: Hugo Nuvem Fotografo: Maurizio Morra x Studio Marco Piva.

Le Méridien Casablanca è il nuovo hotel cinque stelle che si afferma come riferimento dell’ospitalità internazionale nella vibrante città marocchina. Il progetto d’interior design, curato da Studio Marco Piva, ha interpretato e definito un concept contemporaneo che fonde l’eleganza del brand Le Méridien con l’anima autentica del territorio. Situato nel cuore del business district di Ain Sebaa, l’hotel si sviluppa su sette livelli e offre 145 camere, spazi per eventi, aree wellness, ristorazione e zone comuni pensate per un pubblico globale.

Il progetto si è sviluppato a partire da una base architettonica in parte già definita nei suoi elementi di fit-out, sulla quale lo Studio Marco Piva è intervenuto con un linguaggio progettuale coerente e raffinato. L’obiettivo era quello di costruire un’immagine distintiva, capace di interpretare e riflettere lo spirito del luogo in chiave contemporanea, rispondendo al tempo stesso all’identità e alle esigenze del brand.

Un attento lavoro di ricerca ha guidato la selezione di materiali, palette cromatiche e arredi. I riferimenti alla cultura marocchina – colori caldi, texture ispirate alla sabbia e motivi decorativi rivisitati in chiave contemporanea – si combinano con forme essenziali e finiture di pregio. Il legno, i tessuti morbidi e le superfici materiche diventano filo conduttore di un racconto di ospitalità autentica.

Nel progetto sono stati coinvolti diversi brand di eccellenza del design, tra cui Slamp.

Un progetto iconico che ridefinisce l’ospitalità contemporanea in Marocco

Sfide e opportunità del progetto

Uno degli aspetti più stimolanti – e al tempo stesso più complessi – di questo progetto è stato confrontarsi con la sua scala e con un contesto parzialmente già definito.


L’intervento si è innestato su superfici e strutture in parte già realizzate, richiedendo un attento lavoro di integrazione e armonizzazione. La sfida principale è stata quella di inserire un linguaggio di interior coerente, riconoscibile e completo, capace di attraversare in modo trasversale tutte le aree del progetto.

È stato necessario costruire un dialogo equilibrato tra nuovo e preesistente, lavorando con precisione su materiali, finiture e luce, per generare una continuità percettiva e rafforzare l’identità complessiva dello spazio.

Questa condizione iniziale, seppur complessa, si è rivelata un’opportunità: ha permesso di valorizzare le preesistenze attraverso un approccio progettuale contemporaneo, capace di trasformare i vincoli in risorse e di dare nuova vita a un contesto eterogeneo attraverso un design integrato e consapevole.

Studio Marco Piva

Perché la scelta delle lampade Slamp?

La selezione delle lampade Nuvem e Hugo ha risposto a un preciso obiettivo progettuale: utilizzare la luce come strumento per strutturare lo spazio, generare centralità visiva e rafforzare l’identità narrativa degli ambienti.

Nella hall dell’hotel, caratterizzata da volumi ampi e un’atmosfera luminosa e naturale, è stato necessario introdurre un elemento in grado di organizzare la spazialità e di marcare l’ingresso in modo chiaro e riconoscibile. Lo chandelier Nuvem è stato quindi installato tra due pilastri principali, diventando un punto focale visivo che definisce l’asse centrale e amplifica la verticalità dell’ambiente.

La sua struttura modulare, montata in maniera asimmetrica, scivola nello spazio come un tessuto, ammorbidendo le geometrie e introducendo una componente più fluida e sensoriale. Nuvem diventa quindi una superficie luminosa sospesa che dialoga con l’architettura come una seconda pelle, contribuendo a dare profondità e dinamismo alla composizione.

Studio Marco Piva


Hugo e le superfici liquide


Sempre al piano terra, all’interno del ristorante Le Safran, sono state installate quattro lampade Hugo sopra il bancone del bar.

La scelta è legata alla capacità di questo modello di interpretare in chiave astratta e contemporanea il tema delle superfici liquide, centrale nel concept dello spazio.

Le linee orizzontali delle sospensioni richiamano l’increspatura dell’acqua, mentre il corpo rifrange la luce con effetti morbidi e cangianti, evocando i riflessi della superficie marina. In questo contesto, Hugo contribuisce a valorizzare l’area del bar come elemento centrale del layout del ristorante, creando un’atmosfera elegante e coerente con l’identità visiva del progetto.

In entrambi i casi, la luce è stata trattata come materia progettuale: un elemento attivo, capace di generare identità, orientare la percezione e valorizzare la relazione tra architettura, funzione e atmosfera.

Studio Marco Piva

Quanto è importante per Studio Marco Piva la luce nella definizione di uno spazio?


La luce è un elemento progettuale fondamentale, tanto in uno spazio pubblico quanto in uno domestico. Non è solo uno strumento tecnico per garantire visibilità, ma un vero e proprio mezzo narrativo ed emozionale che definisce l’identità dello spazio.

Nell’approccio progettuale di Studio Marco Piva, la luce viene trattata come materia: scolpisce volumi, valorizza superfici, guida il movimento e suggerisce funzioni. In uno spazio pubblico, ad esempio, una corretta progettazione della luce può stimolare la socialità, orientare i flussi, creare senso di sicurezza e offrire esperienze immersive. In ambito domestico, invece, la luce è chiamata ad adattarsi alla dimensione più intima e personale della vita quotidiana, accompagnando i diversi momenti della giornata con scenari flessibili e calibrati.

La luce è, in sintesi, architettura invisibile: è ciò che trasforma uno spazio costruito in un ambiente vissuto, capace di emozionare, accogliere e comunicare.


Studio Marco Piva